L'ippica nazionale è stata costruita con l'apporto fondamentale della Toscana, regione in cui la tradizione degli sport equestri ha recitato un ruolo di primaria importanza a partire da due secoli orsono.
La Corsa dell'Arno, la competizione piu' antica del Galoppo, nacque a Firenze in maniera spontanea,da una sfida fra gentiluomini anglosassoni di nobile stirpe, che, il 22 giugno 1827, alle ore 16, diedero vita alle prima corsa omologata con le iscrizioni ed impreziosita da un ricco montepremi di ben 170 zecchini.
Il primo vincitore fu il grigio Riber, cavallo di quattro anni appartenente a Mister Bering. Questo episodio in breve tempo si diffuse come evento sensazionale presso le principali corti europee e la città del Giglio, mondana ed artistica, godette di una notevole notorietà internazionale, che si incrementò per tutto il diciannovesimo secolo.
L'ippodromo del Visarno nacque nel 1847 a breve distanza dai prati del Quercione, dove si svolsero le prime gare. Più recente invece la storia del Trotto fiorentino, che si avvia ufficialmente dal 1891 con l'inaugurazione dell'ippodromo Le Molina, successivamente denominato Le Mulina e gestito dalla Società Fiorentina.
Firenze funse da catalizzatore alla passione genuina dei toscani verso il cavallo da corsa ed attraversando poco meno di 200 anni di storia, di guerre e di trasformazioni socio-culturali profonde, essa non è mai venuta meno, consolidandosi in nove ippodromi funzionanti nella sola regione, considerata l'autentica culla dell'ippica italiana.
La Società Villa Glori rilevò nel 1993 la gestione dei due ippodromi fiorentini, per poi cederla a Ippodromi & Città dall'Aprile del 2000.La precedente società adottò una innovativa strategia, finalizzata a collegare saldamente gl'ippodromi alle componenti sociali, culturali e storiche della città, radicandosi pienamente al tessuto connettivo fiorentino e a tal scopo promosse congressi ,mostre, manifestazioni artistiche, tradizionali e sportive, imponendosi autorevolmente all'attenzione della cittadinanza.
Ippodromi & Città investì corposamente in beneficenza e in solidarietà, evincendosi per sensibilità e per concorso sociale. La Corsa dell'Arno, decaduta negli ultimi anni, venne opportunamente rivitalizzata con l'abbinamento a grandi manifestazioni, che provocarono l'interesse di migliaia di spettatori, in netta controtendenza alla deprimente realtà ippica nazionale, che già dalla fine degli anni Novanta denunciava un avanzato stato di criticità nell'affluenza di pubblico.
Per mezzo di frequenti investimenti, che comportarono un notevole miglioramento della qualità delle corse sia al trotto che al galoppo, Firenze crebbe ulteriormente e sul piano della raccolta del gioco,sempre figlia dell'interesse del pubblico locale e nazionale, Le Mulina Trotto nel 2005 raggiunse con una media a giornata di 829.899 euro di scommesse la terza posizione assoluta nel settore, mentre nel 2006 ottenne la seconda posizione con 795.484 euro.
Dal 2000 al 2006 l'aumento fu verticale ed esponenziale con un più 102%, più unico che raro. Dal 2008 avvenne un forte decremento del gioco sia in sede locale che nazionale, unitamente al sempre più marcato disinteresse del pubblico.
La Corsa dell'Arno nel 2001 resta la perla preziosa degli ultimi anni, avendo stabilito con 13 mila presenze il primato assoluto di pubblico in Toscana e ciò rappresenta certamente uno dei migliori dati dell'ippica italiana.
Trotto e Galoppo a Firenze procurano subito dopo il calcio il pubblico più numeroso in assoluto, superiore a tutti gli altri sport seguiti dai fiorentini.